Emilio Prini

Emilio Prini (Stresa, 1943 – Roma, 2 settembre 2016) è stato un artista italiano, esponente di quella corrente che il critico Germano Celant ha definito "arte povera".

Biografia

Originario di Stresa, Emilio Prini è stato incluso da subito nel collettivo di artisti fondatori della cosiddetta corrente Arte Povera.[1] Il movimento, fondato dal critico d'arte Germano Celant nel 1967, include oltre a Emilio Prini i seguenti artisti: Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Marisa Merz, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio.[2]

Emilio Prini ha caratterizzato la sua carriera artistica da un atteggiamento schivo e riservato. Il numero delle opere da lui prodotte è molto limitato. La sua arte concettuale è contraddistinta dalla cosiddetta non responsabilità soggettiva del proprio lavoro.[3][4]

Ha partecipato alle principali mostre internazionali della corrente dell'arte povera fra il 1967 e il 1971. Quindi se ne è distanziato unendosi alle mostre dedicate al movimento solo per Documenta X a Kassel nel 1997 e Arte Povera alla Tate Gallery di Londra nel 2001.[5]

Note

  1. ^ Emilio Prini. L’artista che visse l’arte povera in maniera integrale, su rivistasegno.eu.
  2. ^ Cos’è l’Arte Povera? Londra la celebra, Christie la vende, su stilearte.it.
  3. ^ Addio a Emilio Prini, l’artista della riservatezza, su Sky Arte, 2 settembre 2016.
  4. ^ È morto Emilio Prini, artista protagonista dell’Arte Povera. Ecco come lo ricordano galleristi e amici, su Art Tribune, 2 settembre 2016.
  5. ^ EMILIO PRINI ALLA FONDAZIONE MERZ, su lastampa.it.
Controllo di autoritàVIAF (EN) 96540083 · ISNI (EN) 0000 0000 7866 9063 · Europeana agent/base/139111 · ULAN (EN) 500115821 · LCCN (EN) nr2001020880 · GND (DE) 121971341 · BNF (FR) cb125282931 (data)
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