Luigi Boffi (architetto)

Luigi Boffi (Binago, 20 settembre 1846 – Milano, 1904) è stato un architetto italiano.

Architetto nel tempo divenuto celebre per essere stato l’autore di numerose ville di pregio sul Lago Maggiore e delle stazioni nella tratta Arona-Domodossola della ferrovia Domodossola-Milano[1][2][3].

Biografia

Nasce nel 1846 in una frazione di Binago (Monello) in provincia di Como, da una famiglia di umili origini: i genitori Andrea e Carolina Canziani erano due contadini[1][2].

Frequenta a Milano l'Accademia di Belle Arti di Brera e in seguito, nel 1866-1867, si iscrive al corso superiore di architettura[1][2]. Terminati i corsi, riesce a ottenere la borsa della “pensione Oggioni”, ai tempi assegnata per consentire il perfezionamento negli studi ad architetti, scultori e pittori[1][2]. Durante questo pensionato triennale, nel 1873, esegue una sequenza di rilievi del palazzo Vitelleschi di Tarquinia che gli vale un riconoscimento del Collegio degli ingegneri ed architetti di Torino[1][2][4].

Con il progetto di un mercato vince il “premio Vittadini”, assegnato dal comune di Milano agli architetti che proponevano un tema di interesse edilizio cittadino[1][2].

Carriera

La partecipazione ai concorsi

In seguito, inizia a esercitare la libera professione proprio a Milano e, nel corso degli anni, comincia a partecipare assiduamente a importanti concorsi che, pur senza successo, gli hanno valso il comune apprezzamento e riconoscimento da parte della critica[1][2]. Tra questi si ricordano i concorsi:

  • per il monumento alle Cinque Giornate a Milano[1][2];
  • per l'ossario di Custoza[1][2];
  • per il monumento a Vittorio Emanuele II a Roma, sul colle capitolino (1882)[1][2];
  • per la facciata del duomo di Milano (1886-1887)[1][2][5]: nel quale concorso presenta una tavola di metri 2,30 × 1,45, dove si propone di: ridurre il numero delle porte a tre; di far emergere, sopra la porta centrale, una grande finestra ogivale; di alzare la torre sulla crociera, convertendola in torre campanaria[1][2][5].

La ferrovia e le ville sul Lago Maggiore

In verità, le strade più confacenti al Boffi e che nel tempo lo renderanno celebre - nel 1878 ha una menzione onorevole all'Esposizione universale di Parigi - non sono state quelle dei concorsi. Nel corso della sua attività professionale, infatti, è diventato famoso per:

  • la progettazione di tutte le stazioni delle linee Arona-Domodossola (attivata nel gennaio 1905) e Domodossola-Iselle; rispettivamente della ferrovia Domodossola-Milano e della Ferrovia Briga-Domodossola[1][2].
  • La realizzazione di diverse ville borghesi da vacanza, presenti sul Lago Maggiore, tra le quali si ricordano[1][2][3][6]:

- a Cannobio Villa Lessa;

- a Stresa villa Luoni e La Teresita;

- a Gignese Villa Gorla-Cattaneo;

- a Ghiffa Villa Pozza (oggi Zoia), Louise e la Serenità;

- presso la località Alpino Villa Dell'Orto[1][2][3][6].

  • Lo studio della scenografica sistemazione di due isole del Lago Maggiore, presso Brissago (Svizzera)[1][2].

Morte

Negli ultimi anni della sua vita realizza il progetto per la nuova cooperativa del comune di Binago e, tra le varie stazioni ferroviarie, quella di Domodossola, edificata postuma (1905-1906) e il camposanto di Domodossola[1][2].

Muore a Milano nel 1904 e viene sepolto a Binago, in una tomba in stile egizio, di sua progettazione[1][2].

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r Luigi Boffi, su treccani.it.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r Luigi Boffi. L'architetto della cooperativa di consumo di Binago (PDF), su prolocobinago.it.
  3. ^ a b c Architettura e paesaggi della villeggiatura in Italia tra Otto e Novecento.
  4. ^ Architettura a Milano negli anni dell Unità. La trasformazione della città il restauro dei monumenti, su docplayer.it.
  5. ^ a b Scheda dettagliata, su magteca-fi-ese.inera.it.
  6. ^ a b Ritratto di un artista scapigliato. Daniele Ranzoni e gli anni felici di Ghiffa, su archiviodelverbanocusioossola.com. URL consultato il 24 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2016).

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