Astolfo (personaggio)
Astolfo | |
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Gustave Doré, Astolfo e Caligorante | |
Lingua orig. | Italiano |
Autori |
|
Caratteristiche immaginarie | |
Specie | umana |
Sesso | maschio |
Luogo di nascita | Inghilterra |
Professione | cavaliere |
Affiliazione | Paladini di Carlo Magno |
Astolfo è un personaggio dei poemi cavallereschi caratterizzato da grande spirito di avventura, arguzia e atteggiamenti al limite del bizzarro.
Descrizione
Già presente in alcuni episodi del Morgante di Luigi Pulci, fu però con l'Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo e ancora di più con l'Orlando furioso di Ludovico Ariosto che divenne un personaggio memorabile. Paladino di Carlo Magno originario dell'Inghilterra, è un individuo focoso ed impulsivo, protagonista di imprese mirabolanti. Nel Furioso è il personaggio che più di ogni altro rimane coinvolto in avventure incredibili, come il volo sull'Ippogrifo per ritrovare il senno perduto da Orlando e finito sulla luna.[1]
Origine del nome
Deriva dal nome germanico Haistulf, nome composto da haist (di significato incerto, forse "furioso", "violento") o forse ast ("asta", "lancia"), e vulf ("lupo")[2]
Gesta di Astolfo nell'Orlando innamorato
Gesta di Astolfo nell'Orlando Furioso
- canto VI, 27 e ss.: è ritrovato da Ruggiero nell'isola della maga Alcina (secondo alcuni il Giappone) trasformato in un mirto (episodio ispirato a quello di Polidoro nell'Eneide e a quello di Pier della Vigna nell'Inferno di Dante).
- VI, 46: viene precisato che è stato l'amante di Alcina.
- VIII, 16: recupera la forma umana per opera della maga Melissa.
- XV, 13: riceve due doni prodigiosi: un corno che infonde il terrore in chi lo ascolta e un libro incantato.
- XV, 38: sconfigge Caligorante e uccide Orrilo.
- XVIII, 96; XIX, 43: va con Sansonetto alla giostra di Damasco.
- XIX, 54: approda con i compagni ad Alessandria.
- XX, 66: in questa città riconosce il suo cugino Guidon Selvaggio.
- XX, 87; XXII, 4: mette in fuga con il corno fatato le donne di Alessandria.
- XXII, 7: suoi viaggi a Londra e in Francia.
- XXII, 13: giunge al palazzo incantato di Atlante.
- XXII, 23: spezza l'incantesimo e doma l'ippogrifo.
- XXXIII, 96: vola in Etiopia sull'ippogrifo.
- XXXIII, 119; XXXIV, 4: scaccia con il corno le Arpie che infestano la mensa al re Senapo, noto in occidente come Prete Gianni.
- XXXIV, 4: raggiunge la porta dell'Inferno.
- XXXIV, 7: l'ombra di Lidia gli narra la sua sciagurata storia d'amore.
- XXXIV, 46: chiude le Arpie in una spelonca (esse simboleggiano nel poema i mali che affliggono l'Italia).
- XXXIV, 48: raggiunge il Paradiso terrestre e vi trova Enoch, Elia e San Giovanni Evangelista.
- XXXIV, 68: a bordo del Carro di Elia varca la sfera del fuoco e raggiunge la Luna.
- XXXIV, 81-87: uno degli episodi più famosi dell'Orlando Furioso: sulla Luna trova tutto ciò che si è perso sulla Terra (inclusi i versi ch'in laude dei signor si fanno, stoccata autobiografica), e poi riparte con un'ampolla contenente il senno di Orlando.
- XXXVIII, 24: restituisce la vista a re Senapo.
- XXXVIII, 29: imprigiona in un otre il vento Noto.
- XXXVIII, 33: cambia i sassi in cavalli.
- XXXIX, 57: restituisce il senno ad Orlando.
- XL, 14: espugna Biserta.
- XLIV, 23: rimanda i Nubiani al loro paese e torna in Francia.
Astolfo e Italo Balbo
«Il quattro giugno si inaugura a Ferrara l'anno Ariosteo. È una buona occasione per un altro volo di allenamento e per assistere al Palio di San Giorgio che raduna molti miei amici»
(parole di Italo Balbo pronunciate a Ferrara prima della sua partenza per Orbetello nel 1933 dove si stava preparando per la crociera aerea del Decennale.[3])
Già prima delle celebrazioni del 1933 per il IV centenario ariostesco a Ferrara Italo Balbo, noto non solo come gerarca e quadrumviro fascista ma anche come aviatore, amava paragonarsi a personaggi mitici, magari legati al periodo d'oro degli Este a Ferrara. E il personaggio che più lo affascinò fu l'Astolfo descritto da Ludovico Ariosto.
«L'ombra del grande paladino mi perdoni se... ho preso il suo posto sulla groppa dell'alato Ippogrifo e me ne sono andato qua e là scorrazzando.»
(ancora Italo Balbo che paragona sé stesso all'eroe del poema cavalleresco.[4])
Nella cultura di massa
- Astolfo è stato interpretato da Duilio Del Prete nello spettacolo teatrale Orlando furioso del 1969 tratto diretto da Luca Ronconi, e da Peter Chatel nello sceneggiato televisivo del 1975 diretto dallo stesso regista.
- La canzone Astolfo dei Negramaro è incentrata sulla sua figura.
- Astolfo è anche uno dei personaggi nei romanzi e nell'anime di Fate/Apocrypha, dove viene raffigurato come un ragazzo con fattezze androgine.
- La canzone In volo contenuta nel primo album del Banco del Mutuo Soccorso ha il testo ispirato ai viaggi di Astolfo sull'Ippogrifo.
- La casa editrice fiorentina Clinamen ha intitolato una delle sue collane "La Biblioteca d'Astolfo".
Note
- ^ Astolfo, su treccani.it. URL consultato il 25 settembre 2020.
- ^ Ernst Förstemann.
- ^ Carla Nocito Serventi Longhi, p.89.
- ^ Carla Nocito Serventi Longhi, p.90.
Bibliografia
- Carla Nocito Serventi Longhi, Un moderno Astolfo, Trento, Museo Gianni Caproni, Stampalith, 1994, OCLC 800838917, SBN IT\ICCU\TO0\1262579.
- (DE) Ernst Förstemann, Altdeutsches Namenbuch, Bonn, P. Hanstein, 1900, SBN IT\ICCU\PAV\0144031.
Altri progetti
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