Reattivo di Petasis

Reattivo di Petasis
Formula di struttura del reattivo di Petasis
Formula di struttura del reattivo di Petasis
Modello molecolare del reattivo di Petasis
Modello molecolare del reattivo di Petasis
Nome IUPAC
Bis(η5-ciclopentadienil)dimetiltitanio
Nomi alternativi
dimetiltitanocene
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC12H16Ti
Massa molecolare (u)208,13
Aspettosolido rosso-arancio
Numero CAS1271-66-5
Numero EINECS679-889-8
PubChem14833055
SMILES
C[Ti+2]C.[CH-]1C=CC=C1.[CH-]1C=CC=C1
Indicazioni di sicurezza
Modifica dati su Wikidata · Manuale

Il reattivo di Petasis è il composto metallorganico di formula (C5H5)2Ti(CH3)2. È un solido rosso-arancio, instabile allo stato solido.[1]

Sintesi

Il reattivo di Petasis viene preparato a partire dal dicloruro di titanocene sostituendo i gruppi cloruro con metillitio[2] o cloruro di metilmagnesio:[1]

Cp2TiCl2 + 2 CH3MgCl → Cp2Ti(CH3)2 + 2 MgCl2

Applicazioni

Il composto fu utilizzato per la prima volta da Nicos A. Petasis e Eugene I. Bzowej nel 1990[3] per la metilenazione di composti carbonilici, cioè per convertire composti contenenti il gruppo R2C=O nei corrispondenti derivati R2C=CH2. Come reattività ricorda il reattivo di Tebbe e la reazione di Wittig. A differenza della reazione di Wittig, il reattivo di Petasis reagisce con un'ampia gamma di composti carbonilici, tra cui aldeidi, chetoni ed esteri.[4] Il reattivo di Petasis è anche più stabile del reattivo di Tebbe in presenza di aria, e di solito viene utilizzato direttamente in soluzione di toluene e THF. Il meccanismo di reazione è molto simile a quello del reattivo di Tebbe. L'effettivo agente metilenante Cp2TiCH2 viene generato in situ scaldando la soluzione del reattivo di Petasis a 60 ºC. Questo carbene di titanio reagisce con il carbonile formando un ossatitanio ciclobutano che poi rilascia l'alchene terminale:[5]

Meccanismo della metilenazione di Tebbe

Note

Bibliografia

  • (DE) K. Claus e H. Bestian, Über die Einwirkung von Wasserstoff auf einige metallorganische Verbindungen und Komplexe, in Justus Liebigs Ann. Chem., vol. 654, n. 1, 1962, pp. 8-19, DOI:10.1002/jlac.19626540103.
  • (EN) R. C. Hartley, J. Li, C. A. Main e G. J. McKiernan, Titanium carbenoid reagents for converting carbonyl groups into alkenes, in Tetrahedron, vol. 63, n. 23, 2007, pp. 4825-4864, DOI:10.1016/j.tet.2007.03.015.
  • (EN) E. C. Meurer, L. S. Santos, R. A. Pilli e M. N. Eberlin, Probing the Mechanism of the Petasis Olefination Reaction by Atmospheric Pressure Chemical Ionization Mass and Tandem Mass Spectrometry, in Organic Letters, vol. 5, n. 9, 2003, pp. 1391-1394, DOI:10.1021/ol027439b.
  • (EN) J. F. Payack, D. L. Hughes, D. Cai, I. F. Cottrell e T. R. Verhoeven, Dimethyltitanocene (PDF), in Org. Synth., vol. 79, 2002, p. 19, DOI:10.15227/orgsyn.079.0019.
  • (EN) N. A. Petasis e E. I. Bzowej, Titanium-mediated carbonyl olefinations. 1. Methylenations of carbonyl compounds with dimethyltitanocene, in J. Am. Chem. Soc., vol. 112, n. 17, 1990, pp. 6392-6394, DOI:10.1021/ja00173a035.

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Reattivo di Petasis
  Portale Chimica: il portale della scienza della composizione, delle proprietà e delle trasformazioni della materia